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Cosa fare quando inviamo un curriculum vitae ma nessuno risponde

Ecco perché un'azienda non risponde ai curriculum vitae inviati dai candidati ed alcuni semplici "trucchi" per costringere il selezionatore a farsi vivo!

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Cosa fare quando inviamo un curriculum vitae ma nessuno risponde

Perché quando inviamo un curriculum vitae nessuno risponde?

Questa è una delle domande che in tanti ci pongono dopo aver inviato la propria candidatura in risposta ad un’0fferta di lavoro.

Domandarsi perché le aziende non rispondono ai candidati o perché i recruiter non ti richiamano è sicuramente legittimo.

Ma è una visione parziale e non tiene conto di molti aspetti non marginali che vanno considerati.

Non vogliamo certamente entrare nelle complessità delle procedure di selezione del personale.

Bensì vogliamo puntare l’attenzione su quali sono, in ordine di importanza, le prime cose che i selezionatori guardano nel curriculum.

Partiamo, dunque, con il realizzare un curriculum a prova di errore.

E solamente dopo, eventualmente, pensiamo a cosa fare dopo aver inviato un curriculum.

Hai inviato il tuo curriculum vitae ma nessuno ti ha risposto?

Continua a leggere e troverai molte risposte alle tue domande e, soprattutto, consigli utili per ottenere da parte delle aziende tutta l’attenzione che meriti!

Non ricevo risposte all’invio del mio curriculum

Nel processo di ricerca e selezione del personale, è comune che le aziende ricevano numerose candidature da parte di individui in cerca di opportunità lavorative.

E la gestione di questo flusso richiede tempo e risorse considerevoli.

Detto questo, una delle ragioni per cui alcune aziende potrebbero non rispondere alle candidature è legata alla NON coerenza del CV in relazione alla specificità delle posizioni aperte.

Mentre un’altra ragione o motivazione, è legata proprio alla bontà della candidatura ricevuta.

E qui entra sicuramente in gioco l’aspetto tecnico e contenutistico del curriculum vitae preso in esame.

Facciamo un balzo in avanti e passiamo all’argomento più scottante…

Cosa i recruiter cercano in un curriculum alla prima occhiata

Abbiamo elencato 11 elementi che vanno gestiti al meglio per cercare di superare le primissime fasi di selezione e screening CV.

Tenendo conto di questi fattori, i candidati possono migliorare le loro possibilità di catturare l’attenzione dei recruiter con curriculum ben preparati e pertinenti.

1 Impatto Visivo e Personalizzazione

I recruiter prestano attenzione all’aspetto visivo del curriculum.

Un curriculum ben strutturato e visualmente attraente può fare una buona prima impressione.

Inoltre, mostrare sforzo nella personalizzazione del curriculum per adattarlo alla posizione desiderata dimostra interesse e dedizione.

2 Impiego Desiderato

Il campo “Impiego desiderato” è cruciale.

Deve essere chiaro e in linea con la posizione per cui si sta applicando il candidato.

3 Fotografia

Mentre in alcune regioni le foto nei curriculum sono comuni, è importante che la foto sia professionale e appropriata per il settore.

Immagini casuali o non pertinenti possono avere un impatto negativo.

4 Nome del File del CV

Il nome del file del curriculum dovrebbe essere chiaro e professionale, preferibilmente contenente il nome del candidato e la posizione desiderata.

Evitare nomi di file generici come “CurriculumVitae.pdf”.

5 Coerenza

Tutte le informazioni nel curriculum dovrebbero essere coerenti.

Questo include l’allineamento delle date dei lavori precedenti, delle qualifiche e delle esperienze con le informazioni fornite.

6 Ordine

Il curriculum dovrebbe seguire un ordine logico, con le informazioni più rilevanti e recenti in cima.

Ad esempio, l’esperienza lavorativa recente dovrebbe precedere quella più datata.

7 Lavori Precedenti e Durata

I recruiter valutano la durata dei lavori precedenti.

Se un candidato ha avuto una serie di brevi periodi di lavoro, potrebbe sollevare domande.

La continuità e la stabilità sono spesso apprezzate.

8 Titoli di Studio

I titoli di studio e le qualifiche dovrebbero essere chiari e pertinenti alla posizione.

I recruiter cercano la corrispondenza tra le competenze accademiche e le esigenze del lavoro.

9 Lunghezza Adeguata

Il curriculum dovrebbe essere conciso e pertinenti.

Se è troppo lungo, potrebbe non essere letto fino in fondo.

I recruiter preferiscono informazioni chiare e pertinenti.

10 Lettera di Candidatura

Una lettera di candidatura ben scritta può compensare alcune carenze nel curriculum.

È un’opportunità per spiegare le motivazioni per cui si desidera la posizione e mettere in evidenza le competenze e le esperienze pertinenti.

11 Requisiti della Posizione

Infine, i recruiter cercano una corrispondenza tra le competenze e l’esperienza del candidato e i requisiti specifici della posizione.

I candidati dovrebbero evidenziare le competenze chiave e le esperienze rilevanti per attirare l’attenzione del recruiter.

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Perché nessuno risponde al mio CV?

A quanti è capitato di vedere assolutamente ignorato il proprio curriculum vitae?

Purtroppo a molti.

  • Hai passato ore e ore davanti al PC nello spasmodico tentativo di confezionare una presentazione perfetta
  • Finalmente hai salvato in PDF quella che ritenevi una candidatura convincente
  • L’hai inviata a tutte le aziende in cerca di forza lavoro sul globo terracqueo
  • Ed ora avresti voluto trovare la tua caselle e-mail piena di risposte ed una manciata di posizioni da valutare

…e invece, inspiegabilmente, nessuno risponde al tuo curriculum!

Cominci quindi a farti prendere dall’ansia, dal dubbio di non aver scelto il formato migliore, di aver commesso qualche imperdonabile ed irrimediabile errore stilistico o di contenuto.

Ed ecco che ti rimetti all’opera per cambiare il font, la dimensione del carattere, l’ordine di presentazione, la foto.

Perfetto! Hai trovato la combinazione vincente tra stile e contenuto.

Ora si riparte con l’ennesimo invio massivo della tua nuova creazione, confidando questa volta in un risultato radicalmente diverso.

Niente da fare, neppure questa volta.

Stesso risultato. Nessuno risponde al tuo curriculum vitae

Purtroppo, troppo spesso ci si trova a fare i conti con il fatto che, pur cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambi affatto.

La tua candidatura sembra non stimolare alcuna risposta da parte delle aziende.

Comincia allora ad echeggiare l’immancabile domanda:

Dove ho sbagliato?

L’iniziale entusiasmo comincia inevitabilmente a scemare lasciando il posto ad un sentimento di scoraggiamento e abbattimento.

Questa sensazione di sconforto non può che trapelare prepotentemente nella terza, quarta o comunque nelle successive versioni di curricula redatte nel tentativo di indovinare la formula vincente.

L’ansia comincia a prevalere e l’attività di ricerca del lavoro si trasforma in un vero e proprio incubo, rendendo le nostre candidature sempre più prive di entusiasmo e convinzione.

Si tratta ovviamente di un circolo vizioso da cui occorre uscire immediatamente.

E se ti trovi in questa situazione, devi fermarti un istante!

Devi comprendere che inviare il tuo curriculum indistintamente a decine e decine di aziende senza personalizzarlo in base al destinatario, non aumenta affatto le possibilità di essere ricontattati.

Come aumentare le possibilità di ricevere risposta al CV

Comincia ponendoti qualche domanda.

Anzi, ti aiutiamo noi… partiamo con:

1 Che tipo di curriculum vitae stai adoperando?

2 Utilizzi un formato CV standard oppure è personalizzato?

3 Il CV lo hai fatto tu o lo hanno fatto per te?

4 Hai la piena consapevolezza di cosa ci sia scritto nel tuo curriculum?

5 Sai anche esattamente come sia stato scritto?

6 La disposizione dei contenuti è frutto di attenta analisi?

7 Le competenze sono commisurate al profilo richiesto?

8 Hai inserito correttamente i dati personali nel cv?

9 I numeri di telefono, e-mail ed eventuali link sono stati verificati?

10 Il CV che hai creato ti rappresenta al meglio?

11 E’ stata eseguita una verifica grammaticale ed ortografica?

12 Hai lasciato un campo destinato alla firma?

13 E’ bene indicata l’autorizzazione al trattamento dati?

14 Hai preso informazioni sull’azienda a cui stai inviando la candidatura?

15 Hai creato una buona lettera di presentazione?

16 Hai una lettera di presentazione standard?

17 Ti sei stufato di leggere?

18 Troppe cose?

19 Esatto… 😅

Se vuoi ottenere l’attenzione di un selezionatore, devi fare di più!

Molto di più.

Soprattutto se vuoi che ti prenda in considerazione e ti scelga anche solamente per inviarti un’email di ringraziamento.

Al contrario, se vuoi la certezza che nessuno risponda al tuo curriculum vitae, continua pure ad utilizzare il solito curriculum vitae, si proprio quello che adoperi sempre.

Parliamo del classico curriculum valido per tutte le stagioni e per ogni tipo di azienda!

Utilizzando un CV generico, l’eventualità che questo venga cestinato aumentano in maniera esponenziale.

Anziché farti pervadere dalla frenesia dell’invio del curriculum a raffica, indistintamente ad aziende di ogni tipo, vale la pena indirizzare i tuoi sforzi sulla creazione di un prodotto di qualità, personalizzato in base al destinatario e finalmente capace di raggiungere il proprio scopo: farti ottenere un colloquio.

Perché non ti chiamano per un colloquio

Se non crei un curriculum vitae che faccia davvero breccia nel selezionatore, venire chiamati per un colloquio rimane un lontano miraggio.

Nel nostro e-book “il Curriculum Vincente” abbiamo analizzato le migliori strategie ed i consigli più efficaci per personalizzare il tuo curriculum ed uscire dalla massa indistinta di candidature fotocopia (chi ha detto curriculum formato europeo? 🙂 ).

Si, è vero, non apprezziamo il formato curriculum europeo (Europass) e, se non espressamente richiesto, consigliamo di farne a meno.

A parte il fatto che non comprendiamo come si possa continuare ad utilizzare la formula “Inviare il proprio curriculum vitae in formato europeo…” che vediamo ancora in molte offerte di lavoro.

Una richiesta di questo tipo è sensata solo ed esclusivamente se ci si sta candidando ad una posizione internazionale oppure l’azienda che ricerca forza lavoro è una multinazionale o comunque aperta al mercato estero.

Tempi di attesa dopo l’invio del curriculum

Questo è un altro parametro importante da tenere in considerazione.

Inutile farsi prendere dalla frenesia.

Una qualsiasi campagna di recruiting dura come minimo un paio di mesi, talvolta quattro o sei.

E al di là di eventuali risposte automatiche e robotizzate inviate ai candidati, difficilmente potrai sperare che qualcuno ti ricontatti prima del termine del periodo di ricerca.

Ovviamente ogni azienda fa storia a sé.

Chi riceve 100 candidature ha una gestione diversa da chi ne riceve 1000 nello stesso arco di tempo.

Come ottenere l’attenzione del selezionatore

Esiste un solo modo per riuscirci e passa attraverso un aspetto cruciale:

La personalizzazione della candidatura

Quindi, se ancora non lo hai fatto, prendi il tuo bel CV e cerca di adattarlo alla posizione che vuoi ricoprire.

Se non puoi o non riesci a farlo, crea una lettera di presentazione efficace che possa distinguerti dalla massa!

Ecco per te: 4 buoni motivi per personalizzare il Curriculum Vitae

Un altro aspetto da considerare ed importante ai fini di un eventuale feedback da parte dell’azienda, è quello che vediamo ora.

Il Curriculum vitae si deve firmare?

Anche qui, le opinioni sono discordanti.

Noi riteniamo che una firma, apposta in calce proprio sotto l’autorizzazione al trattamento dati, sia una mossa efficace.

Occorre considerare infatti la costante “stretta” del legislatore sul controllo e conseguente gestione dei dati personali (vedasi ultimo GDPR – maggiori info qui)

Al contrario, aziende multinazionali specializzate nelle risorse umane (ad esempio Manpower) sconsigliano di firmare il curriculum, sentenziando semplicemente che “il curriculum vitae non è una lettera”.

Torniamo alla domanda iniziale:

Il curriculum deve essere firmato?

Riteniamo utile dare qualche suggerimento in più, soprattutto in risposta ad alcuni quesiti specifici.

Riguardo la firma sul curriculum vitae, quale di queste opzioni deve essere scelta?

  • Firma in calce
  • Scritta “In fede” posta sotto “nome e cognome” e firma in calce
  • Niente firma

A nostro avviso la firma deve essere inserita proprio con lo scopo di autorizzare il trattamento dati e, dunque, va posta alla fine sotto la sezione obbligatoria relativa alla dicitura sulla privacy.

Perché la firma sul curriculum è importante

Il CV firmato sicuramente mette al riparo l’azienda da eventuali impedimenti e ci garantisce il nulla osta a venire ricontattati senza contravvenire ad eventuali normative.

In caso contrario, ad esempio, l’azienda potrebbe avere problemi in caso di controllo e, proprio per evitare malintesi, tenderà a non accettare il CV e quindi cestinarlo.

E’ il caso di specificare che queste indicazioni devono valere come “best practice”, non esiste una vera e propria regolamentazione neppure su questo.

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Mando curriculum ma nessuno risponde: Conclusioni

In conclusione, è comprensibile il senso di frustrazione quando inviamo il nostro curriculum e sembra che scompaia nel vuoto.

Le aziende ricevono un’enorme quantità di curriculum, ma la chiave sta nell’approccio mirato.

È importante considerare a chi stai inviando il curriculum e se l’impiego è coerente con le tue skill ed il tuo profilo interessante per loro.

La coerenza con la job description e l’invio mirato sono fondamentali.

Tieni presente che esistono anche annunci di ricerca di personale che potrebbero non essere genuini.

Alcune aziende possono usare questi annunci solo per esplorare le opzioni disponibili.

Nonostante queste sfide, perseverare nella tua ricerca e adattare il tuo curriculum a diverse situazioni rimangono strategie importanti per aumentare le tue possibilità di successo nella ricerca di lavoro.

E non dimenticare di dedicare attenzione anche ad una cover letter abbinata al CV e personalizzata in base al destinatario.

Può fare la differenza!

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La conoscenza condivisa è conoscenza raddoppiata!

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