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Autorizzazione al trattamento dei dati personali nel Curriculum Vitae

L'importanza dell'autorizzazione al trattamento dei dati personali nel curriculum vitae e come gestirla nel rispetto delle normative sulla privacy e della protezione dei dati personali

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Autorizzazione al trattamento dei dati personali nel Curriculum Vitae

L’autorizzazione al trattamento dati personali nel CV è un elemento importante.

Anzi, non è solo importante, è semplicemente fondamentale!

E’ l’autorizzazione che garantisce al recruiter il nostro consenso espresso alla gestione dei dati contenuti nel CV.

Ovviamente, però, questa autorizzazione dev’essere valida le sole finalità legate alla ricerca e selezione del personale.

Autorizzazione Trattamento Dati Personali CV

Quando si cerca lavoro, sappiamo bene che la prima cosa che bisogna fare è creare/aggiornare il proprio curriculum vitae.

Ma talvolta siamo concentrati su tanti aspetti che dimentichiamo proprio quello dedicato alla privacy cv.

Un CV senza che il candidato indichi “autorizzo il trattamento dei dati personali” è pressoché inutile.

Se, dunque, il CV è quella sorta di scheda professionale e anagrafica nella quale vanno inseriti:

  • Tutti i propri dati personali (nome, cognome, data di nascita, ecc…)
  • Tutta la nostra esperienza di studio
  • Le nostre esperienze lavorative, qualora si siano già ricoperti ruoli e mansioni in passato

la sezione dedicata all’autorizzazione al trattamento dei dati personali è quella che serve per:

  • Consentire all’azienda di raccogliere, elaborare e conservare i dati personali del candidato per finalità di selezione e reclutamento
  • Garantire la conformità alle normative sulla privacy e protezione dei dati, come il GDPR
  • Indicare il consenso del candidato affinché i suoi dati possano essere condivisi con terze parti coinvolte nel processo di selezione

In questo articolo daremo risposta alle tante richieste sulla dicitura privacy curriculum nella maniera più semplice possibile.

Ti spiegheremo tutto ciò che devi sapere su:

  1. Autorizzazione al trattamento dei dati personali nel curriculum vitae
  2. Cosa significa a come gestirla correttamente
  3. I punti chiave per garantire la tua conformità alle normative sulla privacy
  4. La protezione dei dati personali

Quali sono i dati sensibili nel curriculum vitae

C’è un piccolo dettaglio che spesso non è considerato o si dà per scontato, ma è fondamentale.

Per far sì che il CV possa essere usato e consultato da aziende e terzi intenzionati a offrirci una possibilità lavorativa, occorre inserire un elemento imprescindibile.

Si tratta dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali presenti nel Curriculum Vitae.

La corretta dicitura sulla privacy dà modo a chi riceva in mano o via mail il nostro CV di utilizzare i dati al proprio interno.

Non è uno scherzo.

General Data Protection Regulation

I dati personali sono di per sé già sotto la tutela della legge sulla Privacy sia in Italia che in Europa.

Questo è previsto dalla General Data Protection Regulation (GDPR) in vigore dal maggio del 2018 in tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea.

In parole più povere, attraverso questa dicitura si concede una autorizzazione al datore di lavoro ad accedere alle informazioni sensibili fornite nel nostro Curriculum Vitae.

Oltre, com’è ovvio, ad utilizzarle per poter mandare avanti i processi di selezione o inserire i nostri dati nel database aziendale in vista di future ricerche di personale.

La tutela della privacy del candidato

Tutti coloro che ricevono il CV si dovranno attenere all’utilizzo corretto dei nostri dati personali rispettando le normative vigenti.

Che sia un privato, un’azienda pubblica o un centro per l’impiego, sono sempre obbligati a non usare impropriamente le informazioni di cui sono venuti in possesso.

I dati sensibili contenuti nel CV

In Italia, i dati sensibili nel curriculum vitae (CV) sono quelli che, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR), rivelano informazioni su:

  • salute
  • orientamento sessuale
  • appartenenza etnica, religiosa, filosofica o politica

Insomma, tutto ciò che riguardi le tematiche legate alle opinioni politiche, all’appartenenza a sindacati, sullo stato di salute, sulla vita sessuale o sull’orientamento sessuale.

In generale, è consigliabile evitare di includere dati sensibili nel proprio CV, a meno che non siano strettamente necessari per la posizione lavorativa per cui si candida.

Ad esempio, se si candida per una posizione che richiede di lavorare con bambini, potrebbe essere necessario specificare se si è genitori o se si possiede un certificato penale pulito.

Garante privacy e curriculum vitae

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali è comunemente nota come Garante Privacy.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha emanato diverse linee guida e provvedimenti per disciplinare il trattamento dei dati personali nel curriculum vitae (CV).

Assume, inoltre, il delicato compito di sorvegliare l’applicazione della normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali.

Il suo ruolo è di fondamentale importanza per tutelare i diritti e le libertà dei cittadini.

Garantendo che le loro informazioni personali siano raccolte, conservate e utilizzate in modo conforme ai principi di legittimità, correttezza e trasparenza.

Per questo una autorizzazione scritta (vedi in basso le diciture di autorizzazione standard) è necessaria e determinante.

 

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Perché concedere il consenso al trattamento dati personali nel CV

Nell’odierna era digitale, l’importanza della privacy dei dati personali non può essere sottovalutata.

Con la crescente dipendenza dalla tecnologia e l’uso diffuso di Internet, le persone devono prestare attenzione a come le loro informazioni personali vengono raccolte, archiviate ed elaborate.

Ciò è particolarmente importante quando si tratta di candidature e di inserimento di dati personali nei CV.

La concessione del consenso al trattamento dei dati personali attraverso una autorizzazione, non solo è fondamentale, ma è anche un requisito legale in molti Paesi.

I datori di lavoro e le agenzie di reclutamento spesso richiedono questo consenso per garantire la conformità alle leggi e ai regolamenti sulla protezione dei dati.

Perché è così importante l’autorizzazione al trattamento dati?

Con la concessione del consenso, le persone hanno il controllo su come i loro dati personali vengono utilizzati e condivisi.

Ciò consente loro di prendere decisioni informate sulla loro privacy e garantisce che le loro informazioni siano gestite in modo responsabile.

In questo articolo approfondiremo le ragioni per cui la concessione del consenso al trattamento dei dati personali nei CV è fondamentale e i vantaggi che offre sia alle persone in cerca di lavoro che ai datori di lavoro.

Consigli per la protezione dei dati personali nei CV

Sebbene il consenso al trattamento dei dati personali sia importante, le persone in cerca di lavoro dovrebbero imparare anche ad adottare misure per proteggere la propria privacy.

Ecco alcuni consigli:

1 Inserisci nel CV solo le informazioni personali pertinenti e necessarie

2 Considera la possibilità di utilizzare un indirizzo e-mail o un numero di telefono separato per le candidature

3 Sii prudente quando condividi il CV online o con soggetti sconosciuti

4 Aggiorna e rivedi regolarmente le impostazioni di privacy sui portali di lavoro o sui siti web di reclutamento

⚠️ Attenzione: Prima di condividere i dati personali, fai sempre delle ricerche per verificare la reputazione digitale e la credibilità dei potenziali datori di lavoro o delle agenzie di reclutamento.

Autorizzazione al trattamento dai nel CV non obbligatoria

In realtà con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 101/2018, il cittadino non sarebbe più obbligato a inserire nel proprio Curriculum l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, in quanto non è dovuto.

Ma cosa succede se un datore di lavoro, con il quale si intende instaurare un rapporto professionale con tanto di regolare contratto, dovesse ricevere un CV privo di qualsiasi dicitura relativa al trattamento dei dati personali?

Semplicemente questo sarà costretto per legge a richiedere al candidato tale consenso.

E dovrà mettere a disposizione del futuro dipendente tutte le modalità, in forma chiara e dettagliata, dell’uso che verrà fatto delle sue informazioni presenti nel Curriculum.

Solo dopo aver ricevuto l’autorizzazione si potranno usare i dati del candidato e si potrà procedere con le successive fasi di selezione.

Tanto vale, dunque, includere sempre, già da parte del mittente del CV, la dicitura relativa al consenso al trattamento dei dati personali, per non protrarre le attese e creare lungaggini burocratiche facilmente evitabili.

💡 Ricorda di inserire la dicitura della privacy anche all’interno della lettera di presentazione CV

Rischi del mancato consenso al trattamento dei dati personali

La scelta di non concedere il consenso al trattamento dei dati personali in un CV può avere conseguenze significative per chi cerca lavoro.

Molti datori di lavoro e agenzie di reclutamento si affidano a sistemi automatizzati per filtrare e selezionare i candidati.

Senza il consenso, le persone in cerca di lavoro possono trovarsi escluse da questi sistemi, limitando le loro possibilità di essere prese in considerazione per una posizione.

Inoltre, il mancato consenso può suscitare sospetti o preoccupazioni nei datori di lavoro, che potrebbero chiedersi perché un individuo non sia disposto a trattare i propri dati personali.

Differenze sul trattamento dati nel curriculum vitae

Ci sono alcune legittime domande che potrebbero sorgere in questo momento:

  • Cosa si intende per “trattamento dei dati nel CV”?
  • A quali dati, tra tutti quelli che ci sono all’interno del nostro Curriculum Vitae, si riferisce l’Autorizzazione al Tratt. Dati?

Quando si parla di trattamento dei dati personali, ci si sta riferendo a una qualsiasi operazione che venga effettuata relativamente a:

  • Consultazione
  • Registrazione
  • Raccolta
  • Elaborazione
  • Modifica
  • Cancellazione
  • …e utilizzo dei suddetti dati, anche qualora questi non siano stati inseriti in un database digitale o in un registro fisico

Per quanto riguarda la seconda domanda, invece, c’è da dire che nell’intestazione stessa di questo articolo si parla di dati personali, ossia tutte quelle informazioni che messe assieme riassumono l’identità di una persona, sia dal punto di vista anagrafico che caratteriale, con qualche riferimento anche alle abitudini, allo stile di vita ecc.

Nello specifico, quindi, si parla innanzitutto dei cosiddetti dati “identificativi”, che comprendono informazioni quali:

  • Nome
  • Cognome
  • Data di nascita
  • Luogo di nascita
  • Vari recapiti (telefono fisso, mobile, indirizzi di caselle postali elettroniche, anche PEC, di cui si è in possesso)
  • Indirizzo di residenza e/o domicilio
  • E tutti quei dati che permettono di riconoscere persone fisiche/giuridiche, aziende, associazioni, enti, etc…

Subito dopo troviamo i dati definiti “sensibili”, ossia quella serie di informazioni che mettono in evidenza:

  • Razza
  • Etnia
  • Eventuale appartenenza a correnti politiche, filosofiche, sindacali o religiose
  • Info sullo stato di salute
  • Orientamento sessuale dell’individuo

Infine ci sono i dati “giuridici”, che solitamente riguardano l’esistenza o meno di provvedimenti giudiziari cui è sottoposto il candidato lavoratore oppure lo status di indagato o imputato nell’ambito di uno o più processi.

In un Curriculum Vitae, solitamente, ci sono tutte e tre le categorie di dati citate.

Legge Privacy Curriculum

Nel momento in cui si dà l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, sempre secondo le normative vigenti in ambito di Privacy, si concede al datore di lavoro o a chi si occupa delle risorse umane di usare quelle informazioni per determinati scopi regolati dalla legge.

Ovviamente, qualora si faccia un uso distorto di questi dati per commettere illeciti, si va incontro a gravi sanzioni.

Una volta capito a che tipologia di dati ci stiamo riferendo, occorre dunque inserire la dicitura privacy curriculum più appropriata.

Di seguito possiamo vedere quali siano le diciture sul trattamento dati personali curriculum più diffuse e consigliabili da inserire nel proprio CV.

Diciture trattamento dati personali più utilizzate

Solitamente la dicitura trattamento dati personali che viene usata maggiormente è la seguente:

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali presenti nel Curriculum Vitae ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n.196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’articolo 13 del GDPR (Regolamento UE 2016/679)


Altra dicitura trattamento dati personali che possiamo utilizzare, molto simile a quella appena vista ma ugualmente efficace è:

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi del Dlgs 196 del 30 giugno 2003 e dell’art. 13 GDPR (Regolamento UE 2016/697) ai fini della ricerca e selezione del personale


Una terza modalità di dicitura per il trattamento dei dati personali, più sintetica delle prime due ma altrettanto valida ai fini legislativi, può essere questa:

Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio CV in base all’art.13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 GDPR 679/16


La dicitura trattamento dati personali cv che appare più completa, invece, è quella che recita:

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali contenuti nel mio Curriculum Vitae in base all’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 e all’art. 13 del Regolamento UE 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali


Infine, possiamo citarne una quinta, molto stringata ma sulla quale si può sempre fare affidamento:

Autorizzo il trattamento dei dati personali contenuti nel mio Curriculum Vitae in base all’art. 13 GDPR 679/16

Autorizzazione Trattamento Dati Personali CV: Conclusioni

Adesso che siamo a conoscenza di cosa sia il trattamento dei dati personali, a quali informazioni si faccia riferimento nel momento in cui diamo la nostra autorizzazione a terzi e quali siano le diciture più gettonate per concederla, bisogna solo capire dove scriverlo nel Curriculum Vitae.

Solitamente la dicitura relativa all’autorizzazione al trattamento dei dati personali si inserisce in fondo al CV, ossia dopo tutte le informazioni necessarie che bisognava scrivere all’interno del documento.

Questo perché si dà la possibilità al datore di lavoro di leggere un Curriculum Vitae ben redatto e privo di interruzioni, senza essere distratto da altre informazioni di carattere burocratico.

Mai inserire l’autorizzazione, dunque, in sezioni del CV che siano diverse dal fondo del documento.

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