Come fare Personal Branding deve essere uno dei tuoi prossimi obiettivi!
E deve esserlo soprattutto se sei alla ricerca di una nuova opportunità lavorativa.
D’altra parte viviamo sempre più in un’era digitale e chi, meglio di altri, sa come fare Personal Branding per trovare lavoro, diviene più appetibile agli occhi dell’azienda.
Quindi è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche e mettere a frutto le tue competenze per creare il brand di te stesso!
Indice dei contenuti
- 1 Il Personal Branding
- 2 Come fare Personal Branding
- 3 Cosa è il Personal Branding?
- 4 Perché è importante il personal branding?
- 5 Personal Branding esempi
- 6 I benefici del personal branding
- 7 Cosa determina un buon personal branding?
- 8 Come fare Personal branding per trovare lavoro
- 9 Come fare Personal Branding attraverso il Curriculum Vitae
- 10 Personal Branding e crescita personale
- 11 Personal Branding e Social Media
- 12 Sapersi vendere bene grazie al Personal Branding
- 13 10 Strategie Efficaci di Personal Branding per trovare lavoro
- 14 Rifletti sulle tue capacità e caratteristiche personali
- 15 Come puoi riuscire ad accrescere la tua reputazione?
- 16 CV e Personal branding per trovare lavoro
- 17 Personal Branding e Lavoro: Link Utili
- 18 Personal Branding: Conclusioni
Il Personal Branding
Se non hai mai sentito parlare di personal branding, è opportuno fare una breve introduzione all’argomento.
Il personal branding è essenzialmente il modo in cui promuovi te stesso.
In altre parole, il tuo marchio personale.
Cos’è il Personal Branding
È la combinazione unica di esperienza, abilità e personalità per le quali vuoi che il mondo ti conosca e ti riconosca.
Oggi, in special modo, il personal branding è un’attività alla portata di tutti (o quasi).
E quel che conta, è che ha un’efficacia come poche altre nel riuscire a far emergere il proprio marchio (personal brand).
Tradotto, in parole povere, la capacità di “farsi un nome”
Utilità del Personal Branding
Sappiamo tutti quanto il concetto di “personal branding” sia sempre più determinante.
Soprattutto ora che ben comprendiamo l’importanza della propria esposizione mediatica
E non ci riferiamo solamente alla passata esperienza del COVID-19 e la conseguente diffusione dello smart working in Italia e nel mondo per milioni di lavoratori.
Volenti o nolenti, in un ambiente “ostile” e sempre più competitivo com’è quello del lavoro, chi ha più talento, creatività e capacità, deve trovare la via per emergere.
Ed è per questo che occorre affinare le armi e studiare delle strategie ponderate e alternative.
Il personal branding è la risposta, o almeno è una delle risposte, a questa esigenza,
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Come fare Personal Branding
Per approfondire l’argomento Personal Branding, abbiamo intervistato Paola Gnesi, esperta in formazione e valorizzazione delle risorse umane.
In questa intervista web, Paola ci illustra le enormi potenzialità che si celano dietro una corretta attività di personal branding.
Ecco le domande sul personal branding a cui daremo risposta:
- Che cos’è il personal branding
- Perché è importante il personal branding
- Personal Branding esempi
- Quali sono i benefici del personal branding
- Cos’è che determina un buon personal branding
- Come fare personal branding per trovare lavoro
- Come fare personal branding attraverso il Curriculum Vitae
Consigliamo ovviamente a tutti i nostri lettori di approfittare di questa opportunità e leggere attentamente questa intervista.
Siamo certi che gli spunti di riflessione non mancheranno e saranno utili per comprendere meglio come fare un curriculum perfetto per trovare lavoro.
Ecco il dettaglio dell’intervista web:
Cosa è il Personal Branding?
Il personal branding può essere definito come una serie di strategie messe in atto con l’obiettivo di rappresentare ad una platea definita il valore di sé stessi.
Tuttavia, la trappola in cui si incorre spesso è che ci si focalizza subito su quale strumento utilizzare per valorizzarsi al meglio, ma la strategia di comunicazione di sé stessi è un passo successivo.
La prima cosa da fare quando si parla di personal branding è invece lavorare su sé stessi, trovare il proprio valore per poi scoprire il modo migliore di rappresentarsi agli altri.
Ma conoscere sé stessi è un processo intimo, a volte molto lungo e molti di noi preferiscono non affrontarlo o addirittura demandarlo, o posticiparlo a data da destinarsi.
È un po’ come quando si parla di CRM (customer relationship management) per le aziende: si pensa subito a quale software acquistare per poter acquisire e mantenere il maggior numero di clienti.
Sbagliato!
Il software è solo un mero strumento: bisogna prima di tutto capire qual è il valore dell’azienda (in questo caso noi stessi), quali sono i clienti che possono essere attratti da questo valore (ovvero le aziende in cui ci piacerebbe lavorare) e poi pensare allo strumento migliore per conseguire l’obiettivo.
Perché è importante il personal branding?
Provo a rispondere partendo dalla domanda “al contrario”, ovvero quando il personal branding potrebbe NON essere importante: in un mondo dove potremmo vivere in un’isola deserta, dove saremmo in grado di provvedere da soli alla nostra totale sussistenza, senza l’aiuto di nessuno, senza aver bisogno di collaboratori, quelli che meglio si allineano ai nostri obiettivi e alle nostre necessità.
In un mondo, quindi, che non esiste.
Oggi viviamo in un mondo ipercompetitivo (e lo sarà sempre di più quando si acuirà la crisi economica) e il personal branding è qualcosa che può aiutarci ad emergere, ad essere chi vogliamo essere, secondo i nostri talenti, le nostre capacità e i nostri bisogni.
È molto difficile dire a noi stessi chi siamo e come siamo e, conseguentemente, manifestarci per quello che siamo.
Ma bisogna partire dalla “materia prima”: noi stessi.
Gli altri ci sceglieranno e questa scelta è un atto di fiducia che si guadagna solo se, in prima battuta, abbiamo lavorato con coerenza su noi stessi rispetto ai nostri ideali, ai nostri valori e ai nostri obiettivi.
Da qui deriva l’affidabilità e l’autorevolezza che possiamo guadagnare, senza però rinunciare alla nostra autenticità.
Lavorare su noi stessi, grazie al nostro innato istinto ad apprendere, significa dare una direzione alla nostra vita, rendersi consapevoli del fatto che in ognuno di noi c’è qualcosa di particolare, una peculiarità che dobbiamo tirare fuori.
Costruire un personal brand implica un’analisi e un’osservazione profonda di ciò che siamo e di ciò che vogliamo essere per agli altri
Una volta compiuta questa impresa eroica (perché di questo si tratta), dobbiamo trovare gli strumenti e i modi migliori per manifestarci agli altri per come siamo veramente, per poter essere valutati e poter capire se possiamo lavorare insieme.
Si tratta quindi di un lavoro introspettivo ma che non può fermarsi all’auto-osservazione: è importante infatti sapersi poi raccontare, saper comunicare agli altri il proprio valore.
Le nostre capacità e le nostre competenze sono a favore di noi stessi e delle altre persone, le quali decidono se effettivamente ciò che rappresentiamo può contribuire a creare valore aggiunto, benessere e a soddisfare bisogni.
Alla fine la grande sfida è proprio questa: le aziende NON ci scelgono per cosa sappiamo fare ma per come siamo in grado di lavorare, come siamo in grado di creare valore.
E il personal branding serve proprio a questo: a mostrarci per quello che siamo veramente, a valutare la persona per quello che è, per poter constatare se può incastrarsi, armonizzarsi all’interno della “orchestra” aziendale in cui andrebbe ad operare.
Personal Branding esempi
Ci sono molti esempi di ottimi personal branding: potrei citare personaggi come Madonna, come Cristiano Ronaldo che sono passati da essere personal brand a business brand quantificati in milioni di dollari!
Madonna e Ronaldo sono diventati delle aziende partendo dalla valorizzazione massima della loro persona.
Del resto se ci sono dei “maestri” del personal branding, bisogna indubbiamente andare a cercarli tra le aziende.
Un altro esempio? RedBull!
Andiamo a vedere come si racconta Red Bull e poi cerchiamo di capire qual è il suo valore.
Dopodiché proviamo ad essere noi stessi Red Bull e chiediamoci:
- Come sono?
- Come non sono?
- A chi mi rivolgo?
- Chi voglio che sia interessato a me?
- Quali sono i “clienti” a cui potrei piacere e che potrebbero piacermi?
Non è un caso del resto che ci si riferisca spesso al personal branding come a una forma di marketing di se stessi.
L’obiettivo finale di qualsiasi operazione di personal branding è riuscire a posizionarsi nella mente dei nostri destinatari con un’immagine corretta, coerente e realistica di sé.
Si può fare un buon personal branding senza arrivare ai livelli di Madonna (nel caso in cui ci arrivassimo non avremmo bisogno di grandi presentazioni!) ma bisogna avere l’umiltà di farsi delle domande serie, scomode, difficili e anche compromettenti; chiederci chi siamo, cosa ci piace veramente, dove riusciamo di più, dove possiamo fare davvero la differenza rispetto agli altri.
I benefici del personal branding
Se lo facciamo davvero bene, i benefici del personal branding riguarderanno la conoscenza approfondita di noi stessi e, di conseguenza, l’apprezzamento del nostro valore.
Se lavoriamo costantemente su noi stessi, riusciamo ad amarci anche di più.
È difficile giudicarci: è più semplice giudicare gli altri perché parlare di noi ci rende vulnerabili.
Ma quando cominciamo ad amarci riusciamo davvero ad ottenere il meglio di noi, quello che ci rende più soddisfatti, raggiungendo la punta della piramide dei bisogni di Maslow, ovvero la nostra piena autorealizzazione.
E quando otteniamo la consapevolezza del nostro valore, tutto il mondo se ne accorge!
Cosa determina un buon personal branding?
Se vogliamo pianificare il modo in cui vogliamo cominciare a conoscerci, dobbiamo prima di tutto fare una semplice quanto mai efficace personal SWOT analysis.
Prendiamo carta e penna e facciamo un bel piano cartesiano:
- nel quadrante superiore a sinistra mettiamo i nostri punti di forza
- in quello superiore di destra i nostri punti di debolezza
- nel quadrante inferiore a sinistra mettiamo le opportunità che possono derivare dai nostri punti di forza
- nel quadrante di destra le minacce che possono derivare dai nostri punti di debolezza.
Se riusciamo a fare una SWOT analysis che anche brutalmente ci rispecchia, siamo già a un buon punto.
Quando saremo sicuri che la nostra analisi è pronta per essere presentata ad un pubblico, possiamo cominciare a pensare alla nostra strategia di attacco e quindi a scegliere gli strumenti con cui vogliamo “uscire allo scoperto”.
Come fare Personal branding per trovare lavoro
Il personal branding è fondamentale per trovare lavoro, ma non un lavoro qualsiasi!
1 Non fare personal branding prima di presentare la nostra candidatura, è come se ci stessimo mettendo in fila in attesa che arrivi il nostro turno, con la consapevolezza che lo sportello potrebbe chiudere prima di aver smaltito la fila!
2 Se vogliamo invece bypassare la fila (senza spintoni e senza furberie), dobbiamo trovare il modo di farci aprire la porta da un accesso alternativo, prioritario, da cui entriamo senza aspettare
3 Non lavorando prima su noi stessi, su quanto e come possiamo farci valere, i nostri destinatari rischieranno di vedere la scarsa consapevolezza di noi stessi, e ci toccherà metterci in fila
4 Pensiamo di essere dei grandi attori, ma non lo siamo!
5 E se il nostro turno in qualche modo arriva e veniamo scelti, l’effetto di questa non-strategia durerà pochissimo e si rivelerà il più delle volte insoddisfacente
E attenzione all’insoddisfazione perché, alla lunga, può diventare frustrazione e questo può portare a intaccare il nostro valore.
Come fare Personal Branding attraverso il Curriculum Vitae
È assolutamente necessario fare personal branding prima di scrivere il proprio curriculum.
Il curriculum è uno degli strumenti che possiamo utilizzare per rappresentare il nostro brand ai nostri destinatari, quindi fa parte della strategia che mettiamo in atto dopo aver trovato il nostro valore, dopo aver svolto approfonditamente l’attività della conoscenza di noi stessi.
Un altro strumento tanto usato per il personal branding è LinkedIn.
LinkedIn è il social network dei professionisti, che viene utilizzato dai privati proprio per emergere agli occhi delle aziende.
Il curriculum vitae da una parte e il profilo LinkedIn dall’altra non sono altro che i nostri strumenti di rappresentazione, i cosiddetti biglietti da visita.
Quando pensiamo al nostro biglietto da visita pensiamo al colore, all’eventuale slogan, al logo, al segno grafico che più si avvicina a quello che vogliamo comunicare di noi stessi (pensiamo sempre ai brand delle aziende: nulla è lasciato al caso).
Non possiamo pensare al curriculum come ad una mera lista della spesa, con l’elenco delle nostre professioni, dei corsi formativi svolti, hobby praticati.
Pensate a chi ci leggerà: rischia di trovarsi davanti 500, 1000, 2000 liste della spesa da scartabellare?
Che sia il curriculum vitae o che sia Linkedin lo strumento utilizzato (o meglio: entrambi!), dobbiamo “bucare” lo schermo di chi ci legge, dobbiamo prevalere, che non vuol dire prevaricare.
Ma come si fa brillare?
E qui torniamo indietro: se non ci conosciamo veramente, se non conosciamo noi stessi non possiamo dimostrare a nessuno quanto valiamo.
Personal Branding e crescita personale
Ringraziamo ancora Paola Gnesi per aver contribuito a chiarire i molti aspetti legati al personal branding e, di conseguenza, al tema della crescita personale e professionale.
Oggi più che mai siamo convinti che fare personal branding con il CV significhi amplificare le proprie competenze ed esperienze professionali, con qualcosa di concreto, di impatto ed immediatamente riscontrabile.
Certamente un CV che abbia al suo interno dei link indirizzati ad un proprio blog oppure ad una pagina social con molto seguito, beh accresce di molto la propria brand identity.
Avrai sicuramente sentito parlare tante volte di brand identity, di come fare personal branding e dell’importanza del brand in una strategia di posizionamento.
Ma cosa significano nel concreto questi concetti?
In che modo si affiancano alla creazione di un CV fatto davvero bene quando si cerca un lavoro?
Si può veramente fare personal branding con il proprio CV?
Personal Branding e Social Media
Il personal branding e i social media sono strettamente intrecciati nell’era digitale.
I social media offrono un palcoscenico globale per costruire e promuovere il tuo marchio personale.
Attraverso piattaforme come LinkedIn, Twitter, Instagram e persino Facebook, puoi condividere la tua storia professionale, le tue competenze e la tua personalità unica con un vasto pubblico.
Tuttavia, è essenziale utilizzare i social media in modo strategico per il tuo personal branding.
Questo significa pubblicare contenuti pertinenti al tuo settore, partecipare alle conversazioni rilevanti e costruire relazioni autentiche con altri professionisti.
Un personal branding forte sui social media può aprire porte a nuove opportunità di lavoro, collegamenti preziosi e la crescita della tua reputazione nel tuo campo.
Quindi, ricorda di gestire la tua presenza online con attenzione e intenzionalità per massimizzare i benefici del personal branding digitale.
Sapersi vendere bene grazie al Personal Branding
“Sapersi vendere bene” è un’abilità chiave nel mondo professionale.
Significa essere in grado di comunicare in modo efficace le proprie competenze, esperienze e realizzazioni agli altri, evidenziando il proprio valore e adattando il messaggio al contesto.
D’altra parte, come si suol dire: “Fra Modesto non fu mai priore”.
Una metafora per dire che chi è troppo modesto non farà mai carriera.
Questa competenza, dunque, è fondamentale in situazioni come colloqui di lavoro, networking e interazioni quotidiane sul posto di lavoro, contribuendo a creare opportunità e a costruire relazioni di successo.
💡 Leggi anche: La nostra guida definitiva su come prepararti al meglio per affrontare il colloquio di lavoro
Il mondo dei social media ha stravolto completamente le regole della comunicazione, annullando i confini e livellando la griglia di partenza.
Con questo intendiamo dire che oggi quasi tutti hanno gli stessi identici strumenti per emergere e questa è un’ottima cosa.
Impensabile fino a qualche decennio fa.
Questo consente a chiunque, in qualsiasi posto si trovi, di “mostrare” un qualcosa di sé ed accrescere la propria visibilità (e non è detto che sia un bene 😊)
Quando quel “qualcosa di sé” corrisponde o, talvolta, diventa la propria attività ed il main business, ecco che si parla di personal branding.
10 Strategie Efficaci di Personal Branding per trovare lavoro
Implementando queste strategie, costruirai un solido personal branding che ti distinguerà nella tua ricerca di lavoro.
Un personal branding forte non solo aumenta le tue possibilità di ottenere un lavoro, ma ti posiziona come una risorsa preziosa per potenziali datori di lavoro e colleghi del settore.
Ricorda che il personal branding è un investimento nella tua carriera che ripaga nel lungo termine.
1 Definisci la tua identità professionale
Inizia con un’autovalutazione per identificare le tue qualità professionali uniche.
Considera le tue competenze, punti di forza, valori e passioni.
Questa consapevolezza di te stesso costituisce la base del tuo personal branding.
2 Crea un curriculum di impatto
Il tuo curriculum vitae è spesso la prima impressione che i potenziali datori di lavoro hanno di te.
Assicurati che sia ben strutturato, chiaro e metta in evidenza i tuoi risultati e le tue competenze più rilevanti.
Adatta il curriculum a ciascuna candidatura.
3 Ottimizza il tuo profilo LinkedIn
LinkedIn è uno strumento potente per il personal branding.
Assicurati che il tuo profilo sia completo e rifletta con precisione la tua esperienza professionale e le tue aspirazioni di carriera.
Usa una foto professionale e un titolo accattivante.
4 Condividi contenuti di valore
Dimostra la tua conoscenza del settore e il tuo impegno condividendo regolarmente articoli, insight o contenuti originali relativi al tuo campo.
Questo mette in mostra la tua competenza e il tuo coinvolgimento nell’industria.
5 Crea un elevator pitch coinvolgente
Prepara un discorso breve e coinvolgente che riassuma chi sei e cosa puoi offrire a un datore di lavoro.
Dovrebbe essere memorabile e lasciare un’impressione forte.
6 Coltiva una presenza online positiva
Monitora regolarmente la tua presenza online e assicurati che non ci siano associazioni negative o inappropriati legate al tuo nome.
Un’immagine online pulita è cruciale per il personal branding.
7 Collegati con altri professionisti
Espandi la tua rete professionale partecipando a eventi del settore, conferenze o attraverso piattaforme social come LinkedIn.
Connessioni significative possono portare a opportunità preziose.
8 Mantieni la coerenza
Assicurati che il tuo personal branding sia uniforme su tutte le piattaforme, dal curriculum al profilo LinkedIn e ai tuoi account sui social media.
Un’immagine coesa rafforza la tua identità professionale.
9 Richiedi recensioni e referenze
Se hai collaborato con colleghi o supervisori che possono attestare le tue competenze e il tuo etica professionale, non esitare a chiedere loro recensioni scritte o a fare da referenze quando necessario.
10 Apprendimento continuo
Il processo di personal branding è in continua evoluzione.
Continua a impegnarti per migliorare le tue competenze e conoscenze, e resta aggiornato sulle tendenze del settore.
Cerca certificazioni e formazioni pertinenti per rimanere competitivo.
💡 Leggi anche: Consigli e best practice sulle migliori strategie per trovare lavoro in Italia nel 2024
Rifletti sulle tue capacità e caratteristiche personali
“Brand” è sinonimo di “marchio” ed oltre ad essere utilizzato nel mondo del marketing, negli ultimi anni è sempre più ricorrente anche quando si parla della reputazione di un professionista.
Fare personal branding, dunque, vuol dire letteralmente “creare un marchio di sé stessi”.
Il personal branding deve rappresentare ed accrescere, negli altri, una duplice percezione:
- di garanzia (ad esempio per il possesso di determinate competenze)
- e di affidabilità (non solo circoscritta al proprio ambito lavorativo)
Costruire il proprio brand vuol dire crearsi una reputazione, che permetta quindi di essere riconosciuti da tutti come figura di spicco o come esperto nel proprio settore.
Come puoi riuscire ad accrescere la tua reputazione?
Se hai intenzione di renderti visibile dal punto di vista professionale devi, lavorare molto sul tuo personal branding.
E devi cominciare il prima possibile.
Per fortuna al giorno d’oggi gli strumenti non mancano e, prima di ogni altra cosa, puoi sfruttare la grande potenza del web.
Strumenti e strategie digital
Come per promuovere un marchio o un prodotto vengono messe in atto determinate strategie digitali, alla stessa maniera si lavora per promuovere sé stessi.
Non vorremmo puntualizzare l’ovvio ma occorre avere delle capacità per affermarsi.
Ed ancor più per affermarsi come professionisti, bisogna agire in maniera strategica creando e mettendo in pratica, una vera e propria campagna di marketing.
Come iniziare
Il modo più semplice per cominciare consiste nel mettere in evidenza tutte le tue doti, come:
- competenze
- skill
- valori
- personalità
Puoi farlo pubblicizzandoti attraverso i canali new media, come:
- Social (da Linkedin, specifico per il mondo del lavoro, al più utilizzato Facebook)
- Blog
- Siti personali
- Canali YouTube
- ecc..
Le azioni da intraprendere
Mantenere una buona reputazione costa tanta fatica e sudore, devi impegnarti tantissimo in ciò che fai e agire con cognizione di causa.
Proviamo allora a darti qualche suggerimento pratico:
Resta continuamente aggiornato
- Studia tutto ciò che è nuovo e necessario per essere al passo coi tempi nel tuo settore di competenza. Ricorda che l’informazione è potere!
Renditi visibile nel web
- Crea un blog e cura i tuoi profili social producendo contenuti interessanti che parlino del tuo lavoro, pubblicando video, foto e articoli.
Partecipa alle discussioni
- Interagisci con altri professionisti o con potenziali clienti nei gruppi Facebook, Linkedin o Twitter e aiuta chi chiede un consiglio.
Le persone hanno bisogno di vedere te e le competenze che manifesti per riuscire ad identificarti come professionista di un settore.
In questo modo la tua reputazione online crescerà in maniera naturale poiché gli altri utenti, avendoti già conosciuto ed apprezzato, saranno maggiormente inclini a menzionarti.
Non solo, saranno i primi a consigliare i tuoi contenuti tutte le volte che si dovesse presentare l’occasione.
- Spiega dal primo momento quali sono i tuoi obiettivi e progetti professionali.
- Fai rete con altri professionisti che operano nel tuo stesso settore e, se capita qualche buona occasione, crea un progetto insieme a loro.
- Cerca di proporre sempre nuove idee e punti di vista per farti apprezzare dagli altri.
Se qualcuno dovesse dire cose negative sul tuo conto (stai sicuro che capiterà, purtroppo!), sii attento a reagire sempre con rispetto.
Non dimenticare mai che anche il tuo modo di rispondere alle critiche contribuisce a costruire la tua reputazione.
Sii sempre coerente con ciò che fai e le idee che sostieni
Aggiorna sempre il tuo curriculum vitae inserendo link che indirizzino alle tue attività di personal branding.
Che sia un blog, una pagina Instagram, Facebook, LinkedIn, YouTube… qualsiasi cosa parli (bene) di te, non farà altro che accrescere il tuo valore!
CV e Personal branding per trovare lavoro
Rifletti un istante.
Prova a metterti nei panni di un’azienda che sta ricercando forza lavoro sul territorio nazionale.
Ipotizziamo che questa azienda stia cercando un profilo per la propria rete commerciale.
Tra le tante candidature, due, molto simili, attirano l’attenzione del selezionatore.
Con una sottile, marginale, quanto determinante differenza:
- il primo è un buon profilo e adatto alla posizione richiesta
- il secondo è un buon profilo, adatto alla posizione richiesta e ha 10.000 “follower”
Secondo te, un’azienda che deve “vendere”, quale dei due sceglierebbe?
Ovviamente questo è solo un esempio ma è necessario farlo, giusto per comprendere il peso specifico che il personal branding può acquisire anche in fase di ricerca del lavoro.
Indipendentemente dal concetto di personal branding, ricorda che se “cerchi lavoro” devi avere un profilo social adeguato!
Anche se sei alle prime armi e non hai mai lavorato finora, sappi che quando ti presenterai a colloquio, è molto probabile che i recruiter abbiano effettuato delle ricerche sul tuo conto e si siano già fatti un’idea della tua personalità.
L’azienda vuole sapere sempre con chi avrà a che fare!
Ed è diventata consuetudine, infatti, per i datori di lavoro e per i responsabili di risorse umane, effettuare ricerche trasversali sul web, per conoscere quanto più possibile sul conto delle persone che inviano la candidatura presso la loro azienda.
Personal Branding e Lavoro: Link Utili
- CV Vincente: Come realizzare un curriculum impareggiabile
- Curriculum Professionale: Perché conviene affidarsi ad un esperto
- La Ricerca e Selezione del Personale in Italia
Personal Branding: Conclusioni
In definitiva possiamo dire che, a prescindere dal ruolo professionale che occupi o da quello che aspiri a diventare, dovresti sempre fare personal branding.
Continuando nel corso degli anni a costruire e curare la tua immagine.
Sarà certamente un processo lento ma se muovi i giusti passi, potrai fare un enorme balzo in avanti!
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